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La mostra collettiva d'arte contemporanea "I colori dell'anima" è stato un primo appuntamento culturale dopo l'estenuante pausa per la pandemia, in Ortigia, esattamente nella Mediterranean Art Gallery sita in via Dione 21, ed ha visto esposte le opere di Monica Genovese, Raimondo Raimondi e Claudio Schifano. Ora un nuovo appuntamento avrà luogo sabato 14 maggio alle ore 18,30 con la presentazione delle sillogi di poesie "La vita camminava a piedi nudi" di Raimondo Raimondi e "Lievito padre" di Salvatore Randazzo. Sarà una conversazione tra i due autori mentre alcune poesie verranno interpretate da Elisabetta Tagliamonte e Lalla Bruschi. Alla conversazione seguirà un POETRY SLAM, organizzato dal collettivo Poetaretusei432. La gara sarà valida per il campionato nazionale di poetry slam 2021/2022 del circuito SLAM ITALIA. Il vincitore della gara, pertanto, si qualificherà alla Finale Nazionale, che si svolgerà, con ogni probabilità, a Milano nel mese di settembre. Per l'iscrizione alla gara scrivere a: poetaretusei432@gmail.com L'evento, collaterale alla mostra d'arte, come si è detto è fissato per SABATO 14 MAGGIO a partire dalle 18:30. Mascherina obbligatoria. LE REGOLE DELL'ORTIGIA POETRY SLAM: I poeti leggeranno una poesia ciascuno, a tema libero, e verranno votati da una giuria formata da 3-5 spettatori; i poeti leggeranno una seconda volta e verranno votati nuovamente; i voti dei 2 round verranno sommati; alla luce della classifica parziale, solo i primi 3 leggeranno per l'ultima volta e verranno votati; il vincitore si qualificherà alla Finale Nazionale. I primi 3 classificati riceveranno opere dei Maestri Raimondo Raimondi, Claudio Schifano e Giuseppe Abisso. Hanno aderito alla gara (fino al momento in cui questo articolo viene pubblicato) i poeti: Pamela Nicolosi, Azzurra Lo Bello, Eleonora Marletta, Malè, Paola Salmé, Antonella Manca, Alessandra Corso, Maria Bisignani, Ludovico Leone ICO, Fabio Lantieri.





Domenica 10 aprile alle ore 18,00 si inaugura a Siracusa una nuova realtà artistica dopo due anni di assoluta inattività di un settore fortemente penalizzato dalla pandemia che ha bloccato manifestazioni culturali e afflusso turistico. Si tratta della Mirabella Art Gallery ospitata nelle splendide sale dai soffitti affrescati del Palazzo Abela – Danieli al civico 23 dell'omonima via Mirabella nel centro storico dell'isola di Ortigia. La galleria è posta al primo piano del palazzo risalente al XV secolo. La sua denominazione fa riferimento alle famiglie che ne furono proprietarie: Abela e Danieli e rappresenta un ragguardevole esempio di quell’architettura tardo-medievale che rispecchia lo stile della corona d’Aragona che a Siracusa poteva vantare una tra le più prestigiose sedi della Camera Reginale. Esiste infatti una Siracusa aragonese – catalana che si svela agli occhi del visitatore in maniera inaspettata nelle zone d’ombra ortigiane, nei suoi cortili, nei suoi vicoli, che ammalia con i suoi dettagli, con le sue scale a cielo aperto, con le sue logge, comunicando la valenza di una storia urbana antica e anche le trasformazioni subite nei secoli. Prova questa, non solo del fatto che il terremoto disastroso del 1693 non distrusse del tutto Siracusa, ma anche di come la città avesse un ruolo determinante nel Mediterraneo durante il Regno d’Aragona.
La galleria sarà gestita dallo scenografo Tony Fanciullo, noto operatore culturale del territorio che ha spesso validamente collaborato con l'INDA e curato le scenografie del Moscow Ballet diretto da Armando Randazzo. Ospiterà una ricca collettiva di opere di artisti del calibro di Fiume, Fanciullo, Parmigiani, Rotella, Messina, Schifano e le foto di Alessia Ancona. Inoltre alcune sale saranno dedicate alle fotografie di scena delle rappresentazioni classiche, opere di Franca Centaro, dal titolo "Il Teatro Racconta".
La serata inaugurale del 10 aprile sarà introdotta dal presidente di Mirabella Art Gallery Maurizio Provenza e presentata dal critico d'arte e scrittore Raimondo Raimondi che espone in galleria anche una sua opera pittorica. Un evento da non perdere per godere di belle opere d'arte ma anche per visitare un palazzo di grande pregio architettonico che non tutti i siracusani conoscono.
di Raimondo Raimondi (pubblicato il 16/02/2022 alle 19:20:05, nella sezione CRONACA, 390 letture)

E' stato il Procuratore della Repubblica di Siracusa dott.ssa Sabrina Gambino a rivolgere un cordiale benvenuto ai 22 Pubblici Ministeri provenienti dall’Africa, dal mondo arabo, dall’Asia, dall’Est Europa e dall’America Latina che stanno approfondendo le Linee Guida per i Pubblici Ministeri nei Procedimenti per I Reati contro i Giornalisti elaborate dall’Associazione Internazionale dei Pubblici Ministeri (International Association of Prosecutors - IAP) e dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Istruzione, la Scienza e la Cultura (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization - UNESCO), in collaborazione con il Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights. Al termine, il Procuratore della Repubblica ha raccolto, nel corso di una riunione ristretta, le congratulazioni del Presidente del Siracusa Institute Jean-Francois Thony, del Presidente dell’Associazione Internazionale dei Pubblici Ministeri, Cheol-Kyu Hwang e del Direttore della Sezione “Libertà di Manifestazione del Pensiero e Sicurezza dei Giornalisti” dell’UNESCO, Guilherme Canela, per il contributo di conoscenza offerto ai partecipanti. Il corso proseguirà sino al giorno 18 febbraio con l’obiettivo di fornire ai partecipanti strumenti operativi per la conduzione delle indagini e dei procedimenti penali nei reati contro I giornalisti e gli operatori del settore dell’informazione e di verificare la funzionalità dei meccanismi per la protezione dei giornalisti e delle loro fonti.

Il nuovo libro di Raimondo Raimondi dal titolo La vita camminava a piedi nudi è prenotabile nei vari store di internet ( Amazon libri, Mondadori store, laFeltrinelli ) ed è pubblicato per i tipi delle edizioni "Il foglio letterario" di Gordiano Lupi, con una lunga prefazione di Tommaso Cimino, docente di letteratura e fine poeta lentinese, e una copertina opera della pittrice milanese Teresa Implatini. Contiene sessanta poesie inframmezzate da numerosi miei disegni, ed è la terza raccolta pubblicata dalle edizioni Eif dopo "Rapsodia della Rinascita" nel 2018 e "Tempo sospeso" nel 2020. In questa silloge l'autore parla soprattutto dell'adolescenza, degli amori giovanili, delle illusioni e dei rimpianti ora che la maturità avanza ed è già bruciata di consapevolezza, infarcita di una saggezza che ingrigisce ogni candore. Affronta anche temi meno intimisti, la guerra, l'immigrazione, il mistero, il dolore e la confusione di questa nostra società che pare aver smarrito la propria umanità. Tommaso Cimino nella prefazione parla di ibridazione delle forme di esercizio poetico con riferimenti antichi e modernissimi, e di alternanza delle immagini con la parola poetica. La poesia sarebbe quindi, sotto questo punto di osservazione, una galleria a due piani, dove si fronteggiano disegni rielaborati, resi essenziali nei tratti che disseccano l’oggetto per esaltarne una carnalità diafana e però più prorompente, ed i versi, che non sono intesi come didascalie di servizio dell’immagine, e chiamano una loro autonomia pur nel dialogo incessante con la figurazione. Opere in cui i volti delle donne sono delle istantanee di certo reali, ma non sono dei ritratti, piuttosto delle evocazioni di un altrove che si mescola con quello chiamato alla coscienza del lettore dalle poesie sulla pagina accanto.
di Raimondo Raimondi (pubblicato il 05/02/2022 alle 17:47:24, nella sezione ARTE, 449 letture)

Un grande murale campeggia sulla parete di una casa in Ortigia, all'imbocco della Graziella, nei pressi del carcere borbonico: ritrae Salvatore Accolla e il suo cane Righel. E' un'opera di street art dell'artista brasiliano Marcos Gia Fernando che ha voluto commemorare il pittore ortigiano recentemente scomparso che tutti ricordano con affetto. Durante la sofferta esistenza di Salvatore Accolla abbiamo potuto assistere a uno di quegli eventi strordinari che si sono verificati ogni tanto nella storia dell'arte contemporanea: la scoperta e la condivisione di un artista, che d'improvviso, dai più celati vicoli di Ortigia esplose grazie a giornalisti, critici, mercanti d'arte e alla rappresentazione dei media nazionali, divenendo in un breve lasso di tempo un fenomeno degno di essere esposto nei templi istituzionali dell'arte. Salvatore Accolla è diventato, nell'immaginario di chi ne è venuto a contatto, un personaggio che ha operato nel fiabesco e idillico mondo di Ortigia, un pittore "bohemienne" che viveva alla giornata, ma che nell'arte pittorica aveva ritrovato una dimensione personale, una dignità espressiva, una valvola di sfogo per le sue innate capacità, contrappeso a un quoti¬diano incerto. L'arte per Accolla era la ragion d'essere, il significato-significante dell'umana esistenza, una luce nel buio della vita. E questa passione, questa assoluta unicità di vocazione, traspare tutta nelle sue tele riempite di getto, con pennellate ampie, vigorose, a volte pressoché mo¬nocromatiche, a volte invece capaci di cromatismi delicati ed audaci, rarefatte le forme ai limiti del figurativo, ai confini con l'espressionismo astratto. Una voce del sangue, quella pittura di Accolla, priva di fondamenta teoriche o di stratificazioni culturali, uno spontaneismo incanalato in una tecnica cromatica rapida ma di indubbio effetto. Spesso il pittore eseguiva velocemente le sue opere ma, allorché rallentava i suoi ritmi forsennati, appariva chiara una naturale capacità crea¬tiva e compositiva, insieme ad una inventiva cromatica che negli ultimi tempi veniva più correttamente eseguita e ancor più consapevolmente curata. Era un pittore spontaneo il nostro Salvatore, di sapore naive, affetto da una frenesia creativa che lo portava a dipingere quadri su quadri che un tempo smerciava sui marciapiedi di corso Matteotti ai tanti suoi estimatori che dimostrarono nel tempo di apprezzare la sua arte, la sua vena creativa a volte visionaria, a volte frutto di palpabili tormenti interiori. Questi appassionati hanno assorbito centinaia e centinaia di quadri che troviamo un po’ ovunque: negli uffici pubblici, nei ristoranti, nelle case private. Poi Accolla fece un passo in avanti esponendo le sue opere in varie gallerie d’arte nelle quali ancor più fu tangibile l’attrazione esercitata dai suoi colori e dalle strane forme dei suoi soggetti preferiti. Le sue tele, infatti, rimaste a futura memoria, raffigurano animali, barche, gatti, tetti, arlecchini e rivisitazioni personalissime di opere famose, un infinito caleidoscopio di figurazioni cromatiche, veramente tantissime opere che, comunque le si voglia giudicare, hanno tutte un denominatore comune, una personalissimo linguaggio che, già di per se, è un risultato difficile da raggiungere in campo artistico. La riconoscibilità immediata di un quadro di Accolla, la tipicità della sua tematica e della sua cromia, fa si che, anche quando il soggetto ritratto potrebbe essere giudicato apparentemente banale, l’opera riesce comunque ad assumere una grande valenza estetica. Le opere di Accolla furono presentate al pubblico qualche anno fa nei prestigiosi locali della Galleria Civica di Montevergini a Siracusa ma poi l'artista dovette attendere una appassionata d'arte del nord Daniela Rosi, responsabile Lao Art e docente di "Progettazione per la pittura" all'Accademia di Belle Arti di Verona, che, folgorata sulla via di Ortigia, definì il nostro un artista "fuori serie" organizzandogli a tamburo battente una mostra a Torino, presso il Polo delle Arti Relazionali e Irregolari a Palazzo Barolo, in tal modo arricchendo di un ulteriore importante tassello la sua carriera pittorica. Una parte della produzione di Accolla fu raccolta in un grosso, poderoso volume di 500 pagine che riguarda però soltanto le opere eseguite dal 2001 al 2004, la cosiddetta "Collezione Ortigia" nella quale troviamo campioni esemplari di tutta la vasta tematica del pittore naive. Nel dettaglio, anzitutto animali: cavalli scalpitanti e uccelli in volo a simboleggiare l'anelito verso la libertà, negata all'artista in tanti anni della sua vita tormentata, pazienti asini che tirano carretti e buoi delle campagne siciliane, e i gatti, tanti gatti, i gatti di Ortigia, solenni e sornioni, accanto a un bestiario esotico fatto di leoni, giaguari, elefanti, fascinazione che Salvatore Accolla, come Antonio Ligabue, pittore naive a lui così vicino per vicissitudini di vita e ispirazione pittorica, subiva per quella autorevolezza e insieme ferocia degli animali africani, liberi nelle savane. E poi le barche: panciute, a riposo sulle spiagge e nelle calette, le barche dei pescatori di Ortigia, e ancora composizioni dedicate alla figura del Cristo, testimonianza di una religiosità primitiva di Accolla, e tante tantissime nature morte e infiniti paesaggi, quadri in cui il riferimento a Giorgio Morandi nella coloristica e nelle forme appare evidente per quanto sicuramente spontanea e non voluta. E infine una serie di volti e ritratti che richiamano incredibilmente l'espressionismo tedesco di Otto Dix e di George Grosz. Ebbene c'è di tutto nella pittura di Accolla: tracce perfettamente amalgamate, digerite e rimesse a nuovo nell'abito poetico del pittore di strada, riflessi della memoria di un uomo non colto ma che ha saputo stratificare dentro di se, in modo inconscio, i colori e le tematiche di Matisse, Cezanne, Carrà, De Chirico, Modigliani e Morandi, di tutti quegli artisti che l'hanno preceduto e che hanno fatto della pittura una ricerca non solo estetica ma soprattutto esistenziale. Egli aveva forse un vantaggio su quegli artisti che hanno tentato di ridiventare bambini, quello di esserlo fondamentalmente a dispetto dell'età e delle offese della vita. E i bambini hanno questo potere: più sono ignoranti (nel senso di inconsapevoli delle loro virtù) e più ci forniscono "esempi ricchi di lezioni e si deve per quanto possibile preservarli da ogni corruzione" - come diceva Paul Klee nel suo diario. Ecco, probabilmente questa è una possibile chiave di lettura: la pittura come gioco, come espressione della parte infantile dell'animo umano, laddove, sfuggendo alla razionalità saggia dell'età adulta, la creatività incontra nelle praterie del cielo un mondo fantastico, fiabesco, incontaminato e seducente. Il regista Paolo Boriani effettuò con lui giorni e giorni di riprese per ricavarne un film. Il titolo del lungometraggio fu "Accolla e il cavallino rosso a Siracusa", ambientato in un'isola nell'isola, Ortigia, dov'era la casa di Salvatore Accolla che pareva la casa di Van Gogh, un film che raccontava la storia del pittore, che raccontava la follia. Cosa è follia e cosa non è follia ma genialità incompresa. Ora questo imponente murale di Marcos Gia Fernando, collocato nella Graziella, quartiere di quell'Ortigia che Accolla amava, consegna ai siracusani la memoria di questo artista, sfortunato per le vicissitudini della vita, ma fortunato per aver ricevuto il divino dono della creatività.
di Raimondo Raimondi (pubblicato il 26/12/2021 alle 18:41:00, nella sezione EVENTI, 525 letture)

Dal 25 dicembre al 3 gennaio l'Antico Mercato di Ortigia ospita l'evento "Taumàsios" organizzato da Tony Fanciullo che presenta al suo interno momenti e spazi dedicati alle scenografie realizzate per gli spettacoli classici dell'Inda e opportunamente recuperate, assieme a opere d'arte di vari autori tra cui Musante, Rotella, Schifano, Di Carlo, Saverio Bertrand, Iano e Tony Fanciullo, Gaetano Carnemolla, le foto d'arte di Maurizio Zivillica e con la partecipazione dell'Associazione Angolo Arte Terapia. La direzione artistica dell'evento è affidata a Maria Anastasia Fanciullo, le relazioni col pubblico a Nicolò Fontana. Tra i primi a visitare l'evento, che gode del patrocinio del Comune di Siracusa, dell'Inda e dell'Accademia d'Arte del Dramma Antico, il noto cantante Colapesce.



di Raimondo Raimondi (pubblicato il 11/12/2021 alle 11:28:03, nella sezione ARTE, 479 letture)

Era un pittore spontaneo, di naturale istinto naive, Salvatore Accolla, conosciutissimo ortigiano da oltre un anno mancato all'affetto dei suoi cari e di chi lo conosceva, pervaso da una frenesia creativa che lo portava a dipingere quadri su quadri che esponeva sui marciapiedi di corso Matteotti ai tanti suoi estimatori che nel tempo dimostrarono di apprezzare la sua arte, la sua vena creativa a volte visionaria, a volte frutto di palpabili tormenti interiori. Pagavano poco allora, al tempo delle vecchie lire, ma questi appassionati hanno però assorbito centinaia e centinaia di opere che troviamo un po’ ovunque: negli uffici pubblici, nei ristoranti, nelle case private. Poi Accolla fece un passo in avanti esponendo le sue opere in varie gallerie d’arte. E i prezzi, naturalmente, lievitarono anche perché era apprezzato soprattutto dai turisti italiani e stranieri, attratti dai suoi colori e dalle strane forme dei suoi soggetti preferiti. Le sue tele, infatti, raffigurano animali, barche, gatti, tetti, arlecchini e rivisitazioni personalissime di opere famose, un infinito caleidoscopio di figurazioni cromatiche, veramente tantissime opere che, comunque le si voglia giudicare, hanno tutte un denominatore comune, una personalissimo linguaggio che, già di per se, è un risultato difficile da raggiungere in campo artistico. La riconoscibilità immediata di un quadro di Accolla, la tipicità della sua tematica e della sua coloristica, aggiungerei del suo segno inconfondibile, sono tutti elementi per i quali le sue opere sono riuscite sempre e comunque ad assumere una discreta valenza estetica. A memoria dell'artista sono rimasti quei “new jersey” decorati in Corso Matteotti che resistono alle intemperie come pietre monumentali di una genialità popolare che ha attraversato Siracusa in questi ultimi anni. Salvatore Accolla meriterebbe di essere ricordato con un premio a lui dedicato, protagonista come fu di un tempo pre covid quando Ortigia pullulava di pittori, di gallerie, di socialità artistica e culturale.


Si svolgerà a Roma il 29 Novembre 2021, presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma, la terza edizione del Bloody Festival Roma, ideale proseguo di quello che fu l’Italian Horror Fest di Nettuno. Un festival, quello di Nettuno, che vide come testimonial, fin dalla prima edizione, Dario Argento. Ultimamente impegnato nelle riprese di Occhiali neri, che segna il suo atteso ritorno sul grande schermo dopo molti anni di assenza, il maestro del noir sarà testimonial anche di questa edizione del Bloody Festival Roma, che avrà come madrina Manuela Arcuri. I lungometraggi in concorso sono suddivisi in tre diverse sezioni: Horror, Giallo e Thriller, ma vi sarà spazio anche per i cortometraggi, che verranno premiati con appositi sampietrini da una giuria di qualità costituita da professionisti della Settima arte, con direttrice artistica l’organizzatrice esecutiva di ZTV Production Sabina Pariante e presidente il direttore della fotografia e sceneggiatore Mark Melville. Eventi fuori concorso saranno Abisso nero, zombie movie di Gaetano Russo che ha anticipato il Coronavirus, il promo di Gotico padano, documentario di Roberto Leggio incentrato su La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati, e Doppia luce di Laszlo Barbo, al quale verrà consegnato un premio speciale. Novità di questa edizione è il Premio Roberto Pariante alla carriera, dedicato allo storico aiuto regista che fu anche autore dell’episodio Testimone oculare, facente parte della mini-serie televisiva argentina La porta sul buio. L'artista Stefano Natale si ha realizzato i premi per questo appuntamento con Bloody Festival Roma, che è pronto a dare piacevoli brividi di paura a tutti gli appassionati dell' horror e del mistero.

Che cosa si potrebbe fare concretamente, in Italia e in Europa, per fermare (o almeno frenare) le sempre più frequenti e drammatiche intimidazioni e aggressioni ai giornalisti? E contro le intimidazioni e gli abusi, ancora più numerosi, commessi anche per via legale (le cosiddette querele pretestuose, diecimila ogni anno nella sola Italia)? Che cosa potrebbero fare la politica, il parlamento, il governo? E i giornali e i giornalisti, oltre a denunciare i fatti e a protestare vibratamente? In particolare, la magistratura come potrebbe mettere fine allo scandalo dell’impunità quasi assoluta di coloro che bloccano con violenza i giornalisti che diffondono notizie legittime e di interesse pubblico semplicemente perché a loro sgradite? A queste domande daranno risposta giornalisti, procuratori esperti di vari paesi che mercoledì 3 novembre prossimo alle ore 10:00 a Siracusa, presso la sede del Siracusa International Institute parteciperanno alla tavola rotonda sul tema “Come mettere fine all’impunità per i reati contro i giornalisti”. Il convegno è organizzato dall’associazione Ossigeno per l’Informazione insieme all’UNESCO. Il Quirinale ha concesso all’iniziativa la Medaglia del Presidente della Repubblica. Il settimanale L’Espresso è media partner dell’iniziativa. Il confronto si svolgerà a Siracusa, in via Logoteta 27, nell’aula magna del Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights, che ha collaborato alla realizzazione dell’iniziativa. Il dibattito sarà diffuso in diretta streaming, in italiano e in inglese sui canali social (pagina Facebook e canale YouTube) di Ossigeno per l’informazione. A tal proposito, tutte le indicazioni sono disponibili sul sito www.ossigeno.info. Aprirà la discussione un saluto del procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi. Fra i relatori figurano: il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, il sostituto procuratore di Roma Eugenio Albamonte, i giornalisti Michele Albanese (sotto scorta del 2014), Marilù Mastrogiovanni (sotto tutela della polizia), Alberto Spampinato (presidente di Ossigeno) e rappresentanti di Grecia, Olanda e Malta, paesi europei nei quali dal 2017 a oggi sono stati assassinati tre cronisti. Uno sguardo a più ampio raggio verrà da Saba Ashraf, esperta legale di Media Defence, l’organizzazione che da Londra fornisce assistenza legale specializzata e gratuita in numerosi paesi ai giornalisti in gravi difficoltà.
di Raimondo Raimondi (pubblicato il 21/10/2021 alle 07:58:42, nella sezione COSTUME E ATTUALITA', 384 letture)

Luogo di grande bellezza naturale la marina che costeggia il porto grande di Ortigia, dove tanti siracusani e tanti turisti vengono a godere dell'aria di mare e del mitico paesaggio. Sotto gli alberi, sopra una panchina, passa la notte all'addiaccio un barbone, un homeless, un senza fissa dimora, testimone anacronistico di povertà estrema e di emarginazione. Accanto a lui una lercia coperta e un bricco vuoto di vino scadente con cui ha cercato di riscaldarsi e di scordare nell'oblio dell'alcool la sua triste condizione di senzatetto. Di fronte a lui il mare, la banchina dove sono ormeggiati gli yacht, i catamarani, i velieri e i grossi motoscafi di facoltosi diportisti. Poco più in là, appena oltre i club nautici, stazionano vari pescherecci, stipati di reti e di cassette di legno, con cui onesti lavoratori del mare sbarcano il lunario con difficoltà, sacrificio e fatica, portando a riva lo scarso pescato. Sullo sfondo una enorme nave da crociera, un mostruoso natante a cinque piani, capace di ospitare quattromila e più crocieristi, gente che per pochi giorni l'anno riesce a illudersi di fare una vita da ricchi, popolando questi condomini galleggianti, che tanto assomigliano alle Vele di Scampia. Ecco uno spaccato della nostra società in poche centinaia di metri: sullo sfondo il mare, immutabile, eterno, unico e silente testimone delle sperequazioni e delle ingiustizie, immerso nella polvere del sole, in tutta la grandezza del creato, che ancora noi umani non siamo riusciti a distruggere.



Il 9 e 10 ottobre avrà luogo, presso il Centro Expo di Piazza del Popolo a Pedara, la terza manifestazione di Aetna Expo (Arte, Cultura, Sport, Spettacolo), organizzata dalla Presidente della Junior Art Academy Grazia Trovato con la collaborazione dell'Associazione A.C.S.D. Etna Tour, l'Ente di Promozione Sportiva Libertas e il Circolo Culturale Pennagramma. L'evento così come i precedenti, quello di Viagrande e di Nicolosi, è un crocevia di artisti, fotografi, scrittori, personalità del mondo dello spettacolo e amanti della cultura. Saranno assegnati premi alla carriera a personalità che si sono distinte in attività culturali e sportive. Per la letteratura a Mario Cunsolo, per la pittura al Maestro Salvo Caramagno, per la danza al Maestro Alosha, per lo sport a Biagio Sciacca, per il settore artista emergente alla giovane e promettente Claudia Coniglione. Il Maestro Salvo Caramagno è recensito dal critico d'arte siracusano Raimondo Raimondi che così si esprime sulla sua opera: " Premio alla carriera al maestro Salvo Caramagno che ha reinventato in chiave siciliana l'arte naif e, applicando questo stile pittorico, si è cimentato nell'arco della sua carriera artistica in perfezionismi manieristici affrontando i temi del paesaggio e del popolo isolano con invidiabile maestria. Questa sua ispirazione e attenta realizzazione è una caratteristica del suo impegno interiore, espressione di un'anima inquieta che cerca di veicolare il suo messaggio alla società che la circonda, deciso ad affidarsi a un linguaggio popolare comprensibile a tutti e a esaltare la figura umana, raffigurata con vigore coloristico, interpretata con assoluta originalità, affidandosi al turbinio delle sue personali emozioni, ma comunicando col suo pubblico attraverso la tranquilla bellezza cromatica e compositiva delle opere". Sulla giovane artista Claudia Coniglione lo stesso critico Raimondo Raimondi dice: "Premio come artista emergente a Claudia Coniglione nelle cui opere si avverte l’amore per le cose mute, per quel senso del tempo che è trascorso, eppure è rivissuto nel presente in modo da essere reinventato, come la sua storia di donna, certamente attraversata dal tumulto dello spirito e da sussulti interiori riconducibili ad una sensibilità esasperata, ad un misticismo accorato, ad una consapevolezza della sua vocazione di artista. Qualche opera si iscrive al genere espressionista, tanto caro a George Grosz e a Edvard Munch, in altre invece prevale una tendenza all'informale astratto, quasi a ribadire ancora una volta la formazione artistica in itinere di questa giovane pittrice, grafica e illustratrice, che ha studiato i nuovi linguaggi della pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Catania". Partecipano alla mostra di pittura gli artisti Maria Carmela Benfatto Rosaria Caniglia Anna Cannata Mimma Consoli Sergio Licciardello Katia Poli Stefania Ruvolo Concetta Tigano Grazia Trovato e gli emergenti Concetta Bonanno Ludovico Calanna Claudia Coniglione Roberta Cutrona Alessandro Gambino Rachele Maccarone Dario Platania Nunzia Scardaci Caterina Sciacca Agatino Scierri Noemi Sorg.


Sabato 21 agosto, alle ore 19.00, la splendida cornice del parco comunale G. Anselmi di Nicolosi ospiterà la seconda tappa dell'iniziativa culturale Aetna Expo, organizzata dalla presidente della Junior Art Accademy Grazia Trovato. L'evento promette di essere, così come il primo che si è svolto a Viagrande a Villa Manganelli Biscari, un crocevia per artisti e amanti della cultura, infatti all'interno del parco comunale avrà luogo dalle ore 10.00 alle ore 17.00 un estemporanea di pittura, e dalle ore 10.00 alla ore 22.00 una rassegna d'arte contemporanea. Nel corso della serata, scandita dalla conduzione di Andrea Rinaldi, saranno assegnati premi alla carriera a personalità che si sono distinte in determinare attività culturali o sportive: per la narrativa allo scrittore del Circolo Letterario Pennagramma Antonio Sozzi, per la pittura al maestro Barbaro Messina, per l'editoria all'editore Alfio Grasso e a Vincenzo Cipolla per lo sport. Infine un premio come artista emergente andrà a Caterina Lucia Sciacca (nella foto con lo scrittore Raimondo Raimondi). A questo secondo appuntamento dell'Aetna Expo non poteva mancare il danzastorie di Sicilia Alosha, con una sua performance artistica, un momento letterario sarà la presentazione del libro "Ora vi cuntu na parità" della scrittrice Francesca Curcuruto. A collaborare alla buona riuscita dell'evento culturale l'associazione A.C.S.D - Etna Tour e il Circolo Letterario Pennagramma, in prima linea a dare supporto a Grazia Trovato e al suo team organizzativo.

Tomás Saraceno, artista argentino di origine italiana che vive e lavora a Berlino, è considerato uno dei maggiori protagonisti della scena artistica contemporanea internazionale e uno dei più influenti attivisti per la salvaguardia del pianeta che sfida, attraverso le sue opere, i modi dominanti di vivere e percepire l’ambiente. Nella mostra "AnarcoAracnoAnacro" presenta un progetto multimediale creato appositamente per l’Area monumentale della Neapolis di Siracusa, dove l’artista opera per la prima volta, uno dei più importanti complessi archeologici del Mediterraneo con una superficie di circa 240.000 metri quadrati che comprende il Teatro greco, il cosiddetto Santuario di Apollo Temenite, l’Ara di Ierone II, l’Anfiteatro romano, le latomie del Paradiso, Intagliatella e Santa Venera, fino alla cosiddetta Tomba di Archimede. Dal 29 luglio 2021 al 30 gennaio 2022, i tradizionali percorsi archeologici della Neapolis saranno attraversati e intercettati dal percorso narrativo sperimentale di Saraceno. Composta da diversi capitoli, dislocati in numerosi punti distanti tra loro, la mostra costruisce un proprio mondo sensoriale e semiotico, evolvendo come una vera e propria forma di vita nel corso dei mesi. Archeologia, ecologia, aracnomanzia, arte e attivismo sociale dialogheranno, tessendo nuove poetiche visive. La mostra, a cura di Paolo Falcone, è prodotta e organizzata da Civita Sicilia. La ragnatela, l’aracnomanzia, l’evocazione e la reinterpretazione dei miti, così come il concetto di metamorfosi diventano concetti guida per ripensare e riscoprire l’intreccio di forme di vita e di linee temporali che animano l’Area, portando l’attenzione del pubblico a rivolgersi a coloro che l’hanno abitata per milioni di anni, come le 46 specie di ragni che sono state ritrovate all’interno. I visitatori saranno condotti in un tour dell’Area, con un percorso performativo realizzato in collaborazione con l’Accademia d’Arte del Dramma Antico.
di Raimondo Raimondi (pubblicato il 17/07/2021 alle 10:20:03, nella sezione LIBRI, 331 letture)

Mercoledì 21 Luglio, alle ore 19:00, nella prestigiosa cornice di Villa Reimann a Siracusa, verrà presentato l'ultimo libro di poesie di Luca Campi dal titolo "Trenta giorni ha novembre", una silloge che gode della prefazione di Patrizia Stefanelli, scrittrice, regista teatrale e direttrice artistica del Premio Nazionale "Mimesis". Sarà, nelle intenzioni dell'autore, un momento di incontro lieve e consapevole, occasione di incontrare vecchi e nuovi amici. Versi liberi e moderni, quelli di Luca Campi, variabili nella metrica, ma assolutamente musicali e godibili non solo nella lettura, ma anche e soprattutto nell'ascolto dal vivo, dove il testo viene interpretato, aggiungendo la dimensione teatrale della dizione e della recitazione alla meraviglia del verso. Un poeta il nostro che comunica la sua "verità" quanto mai contemporanea in un turbinio di sensazioni. Lontano oramai da tempo da Siracusa per motivi di lavoro, continua il suo girovagare seguendo un percorso di vita e di pensiero che inevitabilmente si riversa nelle sue poesie ricche di ispirazioni e di diversi temi affrontati. Lo sguardo contemporaneo, il modo di sentire e di rappresentare le cose, non preclude all'autore di guardare al suo passato, che è anche il nostro, e di trarre da esso preziose lezioni riportando all'interno della propria opera citazioni, allusioni, rimandi e contaminazioni. Come un gioco questo poetare di Luca Campi, Peo per gli amici, appare filtrato dalla sua personalità curiosa ed energica, che sa cogliere il senso del mistero e anche la dimensione sacra della bellezza.

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