
Purtroppo alle promesse non seguono i fatti. L’attivazione del duodenoscopio, donato dalla ESSO all’Ospedale Muscatello di Augusta nel febbraio del 2012, è ancora bloccata dall’iter burocratico o dall’inefficienza di chi dovrebbe curare gli interessi dell’azienda e dei pazienti della provincia siracusana? In data 28 aprile con un comunicato stampa si sollecitava l’attivazione di tale strumento per accelerare i tempi di prevenzione e diagnosi oltre al beneficio economico che l’Azienda Sanitaria Provinciale ne traeva, quantificabile in circa 600 mila euro. L’ASP, in data 5 maggio, rispondeva assicurando l’ex assessore alla sanità megarese che nell’immediato si sarebbe risolto il problema. In un successivo convegno sulla sanità, nel settembre del 2012 a palazzo S. Biagio, dove erano presenti le massime autorità della sanità provinciale, il commissario Mario Zappia, ancora una volta, assicurò che tutto era stato risolto e che il duodenoscopio sarebbe entrato in funzione nel giro di pochi giorni, dopo aver espletato i passaggi fondamentali.
Agli inizi di novembre, affidati tali passaggi al direttore del dipartimento area medica Giuseppe Daidone, il Commissario Zappia ha deliberato una convenzione con l’ASP di Catania che, accogliendo tale richiesta, ha reso disponibile il dr. Giovanni Magrì, direttore dell’unità operativa gastroendologica di Acireale, uno dei maggiori esperti del campo di ERCP e inoltre avrebbe messo a disposizione una seconda apparecchiatura in caso di necessità, oltre al training per il personale medico ed infermieristico. Ci si chiede perché, dopo un anno, ancora l’apparecchio diagnostico-terapeutico non è stato attivato, producendo un danno economico all’Azienda e il pellegrinare dei pazienti, costretti ad emigrare in altre strutture fuori provincia per essere sottoposti a tale strumento. Ancora non si hanno notizie che il duodenoscopio sia stato attivato ad Augusta, anzi, pare che gli interventi con l’equipe del Dr. Giovanni Magrì siano stati dirottati a Siracusa. Malgrado i recenti lavori, l’Ospedale ha ancora i soliti problemi di acqua calda nei reparti. Si è ancora in attesa della nomina dei primari di neurologia, oncologia e chirurgia. Tra l’altro, non sono stati attivati i posti letto di neurologia e oncologia ma solo il day hospital, contrariamente a quanto previsto dal decreto, nessun medico il sabato, la domenica e le notti. Per eventuali ricoveri ci si appoggia in Medicina, reparto già stracolmo. In Chirurgia ci sono gravi carenze di organico, quattro medici su sei. Due medici non sono stati sostituiti e, malgrado ciò, l’equipe con gravi sacrifici continua ad effettuare interventi di alto profilo, garantendo le urgenze con grave stress del personale medico.
Ci auguriamo che, oltre ai trasferimenti degli uffici dai locali in affitto all’Ospedale Muscatello, qualcuno si sia preoccupato del collegamento, cioè di un trasporto urbano più frequente da e per l’Ospedale. Si attende ancora, oltre ai lavori di completamento del nosocomio, l’apertura dell’eliporto nelle ore notturne, una struttura necessaria in una zona industriale come la nostra.