Sabato 6 ottobre alle 18.30 verrà inaugurata la mostra di pittura "ArteInsieme" negli spazi della Galleria Roma in Piazza San Giuseppe 2, dove verranno esposte alcune opere di Salvatore Accolla ed Elia Guardo. Accolla è un personaggio che opera nel fiabesco e idillico mondo di Ortigia, un pittore "bohemienne", ma che nell'arte pittorica ha ritrovato una dimensione personale, una dignità espressiva, una valvola di sfogo per le sue innate capacità, contrappeso ad un quotidiano incerto. L'arte per Accolla è la ragion d'essere e questa passione, questa assoluta unicità di vocazione, traspare tutta nelle sue tele riempite di getto, con pennellate ampie, vigorose, a volte pressoché monocromatiche, a volte invece capaci di cromatismi delicati ed audaci, rarefatte le forme ai limiti del figurativo, ai confini con l'espressionismo astratto. E’ una pittura di sapore naive, che un tempo veniva smerciata sui marciapiedi di corso Matteotti, ma ora che tanti suoi estimatori hanno dimostrato di apprezzare la sua arte, Accolla espone in galleria. La sua compagna di sempre è Elia Guardo, pittrice figurativa dalle morbide cromie, dotata di un immaginario diverso da quello di Accolla ma anch’esso valido. Questa mostra alla Galleria Roma verrà presentata da Paolo Morando che così si è espresso in un suo scritto: “Fra i prodigi di questa città, ve n’è uno in particolare che attira l’attenzione del passante distratto. Accolla è un artista del quale ci si accorge quando manca. Abituati a vederlo sempre nell’angolo della strada, passiamo rapidi dandogli uno sguardo veloce e affettuoso. Il suo stile inconfondibile lo riconosciamo subito sulle pareti di quasi tutte le ristorazioni di Ortigia e questo diviene confortante anche quando siamo trascinati da un giudizio frettoloso e superficiale. Il suo altro da sé è rappresentato da Elia Guardo sua compagna con la quale condivide esperienze dure e esaltanti. Legata ad un figurativismo da cartolina, il più delle volte lo trascende con sensibilità coloristica forte e decisa, delicata e struggente nell’affanno di andare oltre un atto formale e dovuto, che si risolve in un’accusa sociale verso un giudizio che rimane solo alla superficie e che, invece, vorrebbe essere approfondito e libero da pregiudizi. Due artisti diversi in stile e profondità, che il caso ha voluto che fossero insieme a testimoniare i talenti che questa città ci elargisce copiosamente”.