Bagno di folla allo Sheraton di Catania sabato scorso, vigilia di Pasqua, per Raffaele Lombardo, presidente della Regione siciliana e leader indiscusso dell’Mpa. Presenti tutti i vertici del Movimento per l’autonomia e migliaia di militanti e simpatizzanti per un incontro che voleva essere solo finalizzato agli auguri di Pasqua ma che per forza di cose ha finito per investire la delicata vicenda di cui è protagonista il presidente assieme al fratello Angelo. Infatti, dopo la richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio riguardante i due fratelli Lombardo, presentata giorni fa dalla Procura di Catania, la risposta di Raffaele Lombardo è stata chiara e decisa con l’annuncio che attenderà il giudizio dell'udienza preliminare da comune cittadino, dimettendosi un minuto prima della decisione. Dunque il Presidente della Regione Sicilia lascerà Palazzo d'Orleans anche se il GUP dovesse archiviare il caso.
“Per il presidente della Regione non ci sarà un rinvio a giudizio anche se deciderà di chiedere il rito abbreviato, prima di una sentenza il presidente della Regione si dimetterà e accetterà, comunque serenamente, un verdetto da cittadino. Che sarà quello dell'assoluzione, vista l'infondatezza e la strumentalità di questa vicenda giudiziaria. Qualunque sentenza la riceverà il cittadino Raffaele Lombardo e non il presidente della Regione". Tutto questo apre scenari politici controversi essendo da chiarire se il presidente si autosospenderà e in questo caso ci sarebbe la reggenza del suo vice fino a scadenza legislatura o procederà a vere e proprie dimissioni in questo caso andando a ottobre a nuove elezioni regionali anticipate sconquassando il quadro politico ancora non preparato ad affrontare una campagna elettorale che appare confusa, preoccupante, dagli esiti incerti e dalle alleanze ancora tutte da definire.