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RICORDANDO SALVATORE ACCOLLA PITTORE ORTIGIANO
di Raimondo Raimondi (pubblicato il 11/12/2021 alle 11:28:03, nella sezione ARTE, 479 letture)

Era un pittore spontaneo, di naturale istinto naive, Salvatore Accolla, conosciutissimo ortigiano da oltre un anno mancato all'affetto dei suoi cari e di chi lo conosceva, pervaso da una frenesia creativa che lo portava a dipingere quadri su quadri che esponeva sui marciapiedi di corso Matteotti ai tanti suoi estimatori che nel tempo dimostrarono di apprezzare la sua arte, la sua vena creativa a volte visionaria, a volte frutto di palpabili tormenti interiori. Pagavano poco allora, al tempo delle vecchie lire, ma questi appassionati hanno però assorbito centinaia e centinaia di opere che troviamo un po’ ovunque: negli uffici pubblici, nei ristoranti, nelle case private. Poi Accolla fece un passo in avanti esponendo le sue opere in varie gallerie d’arte. E i prezzi, naturalmente, lievitarono anche perché era apprezzato soprattutto dai turisti italiani e stranieri, attratti dai suoi colori e dalle strane forme dei suoi soggetti preferiti. Le sue tele, infatti, raffigurano animali, barche, gatti, tetti, arlecchini e rivisitazioni personalissime di opere famose, un infinito caleidoscopio di figurazioni cromatiche, veramente tantissime opere che, comunque le si voglia giudicare, hanno tutte un denominatore comune, una personalissimo linguaggio che, già di per se, è un risultato difficile da raggiungere in campo artistico. La riconoscibilità immediata di un quadro di Accolla, la tipicità della sua tematica e della sua coloristica, aggiungerei del suo segno inconfondibile, sono tutti elementi per i quali le sue opere sono riuscite sempre e comunque ad assumere una discreta valenza estetica. A memoria dell'artista sono rimasti quei “new jersey” decorati in Corso Matteotti che resistono alle intemperie come pietre monumentali di una genialità popolare che ha attraversato Siracusa in questi ultimi anni. Salvatore Accolla meriterebbe di essere ricordato con un premio a lui dedicato, protagonista come fu di un tempo pre covid quando Ortigia pullulava di pittori, di gallerie, di socialità artistica e culturale.